lunedì 13 dicembre 2010

"Dottorini" e codici bianchi

ER room after a trauma
Leggo, da alcuni giorni, delle roventi polemiche sorte in merito alla decisione della Regione Toscana di formare un'equipe di infermieri (spiritosamente ribattezzati “dottorini”), attraverso un corso di 180 ore, per affidare loro la gestione dei codici bianchi nei Pronto Soccorso di alcuni ospedali, sulla base del modello anglosassone del “see and treat”, “vedi e tratta”.
L'Ordine dei Medici di Bologna è insorto contro l'istituzione di tale figura, presentando un esposto nelle Procure di Bologna e Firenze contro la delibera autorizzativa, paventando l'ipotesi che quegli infermieri possano esercitare abusivamente la professione medica.
Per quanto ne so dalla lettura degli articoli di giornale, mi sento – mio malgrado – di dover appoggiare questa posizione. In effetti, allo stato attuale delle competenze che la legislazione italiana attribuisce agli infermieri, essi non sono in grado di gestire autonomamente codici bianchi, nonostante il “paracadute” di corsi integrativi, protocolli operativi adottati di comune accordo con i medici e l'assistenza di un tutor in fase di sperimentazione, come previsto nel progetto toscano.
Consideriamo le problematiche concrete che dovrebbero essere affrontate e risolte.
Leggo, tra le altre cose, di “riniti”, “congiuntivi”, “piccole ferite ed abrasioni”.
Consideriamo il caso specifico delle riniti e delle congiuntiviti: 
  1. sappiamo che tali patologie possono presentare un'eziologia virale od allergica: operare una distinzione significherebbe formulare una diagnosi medica, mentre l'infermiere può solo elaborare diagnosi infermieristiche, che sono ben altra cosa;
  2. al di là delle misure igieniche, riniti e congiuntiviti si risolvono prescrivendo farmaci. In Italia, tuttavia, l'infermiere non può prescrivere nemmeno farmaci da banco, al contrario di quanto avviene, ad esempio, in Gran Bretagna, dove è presente la figura, altamente specializzata, dell'“infermiere prescrittore” che può, per l'appunto, prescrivere farmaci, seppur nell'ambito di un ridotto prontuario. E' vero che i farmaci da banco possono essere paradossalmente acquistati da ogni singolo cittadino presso qualunque farmacista senza ricetta e senza ascoltare i consigli di nessun professionista, ma questo è un altro discorso.

Consideriamo, ancora, l'ipotesi delle abrasioni e delle piccole ferite: e se fosse necessario suturarle? Chiudere una ferita attraverso dei punti di sutura è un atto di esclusiva pertinenza medico-chirurgica.
La maggioranza delle prestazioni assistenziali, svolte in tale contesto dagli infermieri, sarebbe quindi illecita o, nella migliore delle ipotesi, inutile, se non supportata dall'intervento del medico.
Benché l'iniziativa toscana sia sicuramente animata da buone intenzioni, in definitiva, prima di scatenare polemiche e creare “dottorini” sarebbe necessario valutare attentamente la praticabilità o meno del progetto, alla luce della normativa vigente, evitando di trapiantare pedissequamente modelli anglosassoni.

9 commenti:

  1. Non so lei in cosa sia laureato, ma prima di far pareri magari informarsi su il tipo di formazione infermieristica, sarebbe buona cosa.
    Ribatto in maniera rapida, questi ambulatori per codici bianchi sono abrasioni e non ferite profonde che necessitano di punti, tale evento non sarebbe codice bianco.
    Le ricordo che il percorso che un pz prima di entrare in pronto soccorso è l'accettazione e triage, ove vengono dati i codici colori (ruolo infermieristico). Ci sono questioni ben diverse, si deve prima di dar ragione o torto sapere cosa diamine studia un infermiere con il corso universitario: una medicina ridotta con stessi fondamenti e concetti a partire dalla farmacologia, patologia e tutto cio' che è di ambito medico.
    Inoltre ci sono protocolli per ogni evenienza.
    Consultatevi su EBN e EBM.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guardi con tutto il dovuto rispetto ritengo che ognuno debba fare il proprio dovere!!
      Lei stesso ha detto bene quando parla di "stessi fondamenti e concetti di farmacologia"ma non altro!!
      Occorre conoscere bene la farmacologia clinica nel dettaglio altro che "concetti e fondamenti".Anche se si tratta di cosidetti codici bianchi gestibili con piccole prescrizioni o consigli anche solo con dei farmaci da banco bisogna saper valutare bene le interazioni tra possibili somministrazioni di più farmaci,eventuali effetti indesiderati,ecc.
      Quello che fate non è sufficiente almeno nello studio del farmaco!
      Il legislatore non vi permette manco il consiglio per i farmaci da banco,attività consentita al farmacista.
      Avrete sicuramente altre competenze che saprete gestire in maniera eccellente ma questa per favore non potete pretenderla!

      Elimina
    2. Conoscenze basilari in farmacologia e patologia senza dubbio, ma non tali da poter prescrivere farmaci. Ho molte conoscenti infermieri (io stesso vengo da 2 anni di infermieristica) e posso garantire che si tratta di neanche un ventesimo di quanto studiato nella facoltà di medicina. Si studia senza dubbio, ma si approfondiscono alcuni ambiti e se ne trascurano, o solo accennano, altri che sarebbero fondamentali nell'attuazione di pratiche che, giustamente, non vi competono. Così come le vostre non competono noi. Ad ognuno il suo, sempre e comunque

      Elimina
  2. Di quale diagnosi parla lei?? Spero non di quella medica!!
    La diagnosi infermieristica nulla ha a che fare con quella medica!!
    Il farmaco che l'infermiere somministra lo può somministrare se è il medico a stabilirlo!
    L'infermiere è un prezioso collaboratore ma non può fare diagnosi mediche nè prescrivere terapie!
    Un infermiere studia 3 anni presso il corso di laurea in scienze infermieristiche.
    Un medico studia 6 anni presso il corso di laurea in medicina e chirurgia più atri 5 anni di specializzazione (11 anni di percorso)!!
    Il medico ha bisogno della professionalità dell'infermiere x lavorare al meglio e viceversa ma è necessario,ed è meglio x tutti, di non raccontarci delle boiate su possibili compiti che proprio non vi spettano!
    Suturare ferite??? Claudio sia più preciso quando si esprime x cortesia!! A quale situazione si riferisce??

    RispondiElimina
  3. Ma fate la finita! qui si parla del meglio per il pz! se UNO sa mettere i punti e sa capire che ce ne è bisogno li mette! se UNO si ritiene capace di diagnosticare una congiuntivite lo fa e se è capace ti da anche un buon consiglio....non stiamo parlano di RCP! ...il problema è un altro...questi pz a mio avviso neanche dovrebbero "pensare" al pronto soccorso...basta un bravo farmacista! Poi se vogliamo parlarne per motivi medico-legali...allora è un altro paio di maniche...di gente in cerca di guadagni il mondo ne è pieno!!
    Chi sa fare faccia e chi non sa fare impari altrimenti cambi lavoro senza nascondersi dietro al solito "...questo non mi compete..."!
    Ripeto: non stiamo parlando di rianimazione cardiopolmonare!
    ...e scusate l'intrusione! Ma nei pronto soccorsi i problemi sono ben altri...e gli UTENTI (perchè ormai è blasfemo parlare di pazienti!) dovrebbero cominiciare a capirlo!

    RispondiElimina
  4. Poveri medici che come al solito si sentono l'elite della sanità...Tempo sprecato parlare con medici che sono ancora fermi al mansionario...

    RispondiElimina
  5. Personalmente credo che l'infermiere, per far fronte a compiti decisamente molto delicati, debba essere inserito in un percorso formativo più lungo e approfondito mi trova sicuramente d'accordo, ma è altrettanto vero che, specialmente in Italia, la figura del medico tuttologo debba essere assolutamente rivista e ridimensionata!!!

    RispondiElimina
  6. Non sono poi molto d'accordo, invece di evolverci come altri paesi, dove la figura dell'infermiere è davvero diventata quella di un PROFESSIONISTA che sa, sa fare e sa essere, dove viene dato loro un raggio d'azione maggiore che a sua volta diminuisce il carico di lavoro dei medici e velocizza molte situazioni, si vuole ancora che esso sia un sottoposto del medico e non un suo pari, invece di prediligere il lavoro d'equipe si preferisce marcare continuamente le linee di differenza tra la figura del medico e quella dell'infermiere, però invece quando viene chiesto all'infermiere di ricoprire la figura dell'oss il problema non viene posto proprio. Credo che lasciare che ampliare le competenze dell'infermiere faccia parte di un adeguato processo evolutivo con cui si potrebbe migliorare l'efficienza degli ospedale, anche perchè la laurea INFERMIERISTICA (non più scienze infermieristiche) è fatta dal percorso di 3 anni + 2, senza contare master e dottorati di ricerca. Inoltre chi segue il corso di laurea (come me) sa che sta ricevendo una preparazione a tutto tondo non solo sulla pratica infermieristica, ma anche per quello che riguarda la parte medica del paziente, perché (come giusto che sia) l'infermiere deve essere autonomo e competente nelle sue azioni ALLA PARI del medico, e più di tutto deve sapere precisamente una determinata patologia, il suo decorso, eventuali complicanze e come dev'essere trattata . Ma a quanto pare in Italia l'infermiere è ancora troppo legato alla figura della Nightingale per sperare di evolverci.

    RispondiElimina
  7. Ciao, è vero sei un ignorante in materia. L infermiere decide in autonomia e sotto la propria ed unica responsabilità se somministrare un farmaco al bisogno, previa diagnosi infermieristica (che a dire la verità comprende anche di visita Riguardante L individuazione anche di segni e sintomi (semeiotica) che equivale a quella medica perché nei tirocini ci insegnano anche questo). È di responsabilità dell infermiere accorgersi del peggioramento e miglioramento dello stato di salute del paziente e valutare a seconda dell entità e del caso specifico di informare o meno il medico sulla necessità di modificare la terapia o sospenderla. E si,da qui si vede che non ne sai proprio nulla , gli infermieri negli ospedali suturano esattamente come i medici se non di più. Tanto tra pochissimo anche questa pratica verrà regolamentata per gli infermieri sebbene nei fatti pratici già lo è all ordine del giorno. Ciao!

    RispondiElimina